... testimonianze di una fede che ama il bello proprio perchè
nata da una comunità immersa nello splendore della natura.
Una fede che è legata alla sua tradizione...
(Card. Ravasi, prefazione al libro "Il Santuario della B.V. del Monte Carmelo a Montevecchia")
Premessa
Per parlare dei volontari che hanno collaborato e collaborano alla gestione e alla manutenzione del Santuario, è opportuno fare un piccolo passo indietro nel tempo, per capire quanto i Montevecchini siano sempre stati molto attenti e pronti, anche nella miseria, a dare il proprio contributo per le strutture religiose.
Proprio il fatto di essere stato un paese agricolo e quindi povero, ha portato questa comunità a contribuire, più che con il denaro, con la propria disponibilità lavorativa e quindi sviluppare un forte senso del volontariato.
Basta ricordare che ad inizio anni Trenta la nuova chiesa parrocchiale è stata costruita prevalentemente da uomini, giovani, ragazzi che ritagliavano del tempo per scavare i sassi, romperli nella giusta misura, trasportali con carriole sul cantiere dove muratori provetti ( volontari ) provvedevano alla costruzione. Successivamente con la stessa impostazione è stato costruito l’Oratorio.
Alcuni di quei “ ragazzi” che hanno portato i sassi per l’Oratorio con la carriola, e lo ricordano con fierezza e con gioia, oggi sono volontari, ottantenni, del Santuario.
E’ giusto ricordare che a Montevecchia, oltre il Santuario e la Chiesa Parrocchiale, vi sono altre tre chiese: San Bernardo nella località omonima, San Mauro in località Passone e San Giuseppe in località Ostizza. Anche queste realtà sono gestite e manutenute dai parrocchiani residenti nelle rispettive località.
Questa premessa per capire il contesto, la mentalità e la cultura che ha portato alla costituzione dei volontari del Santuario chiamati anche “ Amici del Santuario”
Costituzione del gruppo volontari
Negli anni Settanta si è resa necessaria una radicale ristrutturazione del Santuario e della attigua Casa Incontri. E’ stato costituito un comitato per la raccolta fondi e per verificare la disponibilità di mano d’opera, qualificata e non, per collaborare alla ristrutturazione.
Le adesioni sono state numerose ed infatti solo la parte strutturale è stata affidata ad una impresa edile, mentre le finiture sono state operate da volontari.
Questo gruppo iniziale, costituito da cinque/sei muratori provetti e da una quindicina di aiutanti, ha lavorato, gratuitamente, per più di tre anni sotto la direzione dell’Arch. Don Banfi, progettista del recupero.
Terminati i lavori, è emersa la necessità di gestire e manutenere la struttura e le aree attigue e quindi alcuni dei volontari della ristrutturazione hanno iniziato a costituire un gruppo di volontari.
Oggi, 2013, il gruppo è costituito da dieci coppie che, a turno, garantiscono l’apertura e chiusura del Santuario, la presenza notturna nei fine settimana e in presenza di gruppi ospiti nella casa incontri, e da una decina di volontari che collaborano alle varie attività.
Attività
Come già accennato, i custodi garantiscono la gestione della casa incontri e l’apertura/chiusura del Santuario negli orari previsti. Se richiesto, sono disponibili ad aperture straordinarie con la possibilità di illustrare le caratteristiche storiche ed artistiche del sito.
Con i volontari provvedono alla manutenzione ordinaria di tutta la struttura ed alla gestione del giardino esterno e della scalinata.
Memoria
Fare un elenco di tutti coloro che hanno fatto parte del gruppo volontari, è cosa impossibile e si rischierebbe di commettere omissioni.
Nella cappella, accesso dall’esterno alla sinistra del Santuario, chiamata “Cappella dei Morti” per un affresco che rappresenta le anime salvate dal purgatorio, sono appese le fotografie dei volontari che sono tornati alla casa del Padre.
E’ un piccolo segno di riconoscenza della comunità, ma il grande segno è quello che loro ci hanno lasciato con il loro esempio ed il loro insegnamento; e questo grande segno è nel cuore di tutti i Montevecchini.
A loro un sentito grazie dagli “ Amici del Santuario”